Ansia Depressione Insonnia richiedono terapie sinergiche

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Parlando di ansia, depressione e insonna, la medicina ufficiale è spesso in difficoltà. Individuare la causa dei problemi per risolverli alla radice non è semplice e molto spesso si emette una diagnosi di non guarigione che fa risalire l'origine del problema alla genetica attuando terapie "oppressive" dei sintomi. Questo modus operandi ha lo svantaggio di accumulare elementi tossici nell'organismo che provocano spesso altre patologie e inoltre l'aumento del dosaggio dovuto alla progressiva assuefazione ai farmaci ha dei limiti oltre i quali non si può andare. Al contrario noi preferiamo lavorare sulla stimolazione del recupero naturale degli equilibri ormonali, in modo che l'organismo ritorni a produrre autonomamente le sostanze che gli servono. Per esempio per quanto riguarda l'insonnia siamo del parere di limitare, se non di evitare, l'uso della melatonina, ormone che favorisce il sonno. Cerchiamo di capire perchè. In risposta ad una richiesta del corpo di melatonina si attiva un meccanismo di feedback grazie al quale il cervello riceve dal sangue attraverso dei recettori l'informazione di quanta melatonina sia disponibile nell'organismo. Quest'informazione viene trasmessa all'ipotalamo, centro del sistema nervoso del cervello, che elabora i dati e manda dei messaggi all'ipifisi, la ghiandola che sovraintende alla produzione di melatonina, per stimolarla a produrne quando è necessario. Se l'ormone della melatonina viene somministrato come terapia, il cervello viene ingannato da un apparente equilibrio dell'organismo e il messaggio che riceve è quello che non è necessario produrne. Facciamo un esempio per comprendere meglio il nostro modo di affrontare il problema. Se si mette a riposo un muscolo come per esempio durante un'ingessatura è chiaro che quando si va a togliere il gesso il muscolo sarà molto debole in quanto la sua funzione è stata sostituita dal sostegno meccanico. A quel punto si può fare o fisioterapia riattivando il muscolo o mettendo un altro gesso. La somministrazione di una terapia ormonale come la melatonina per curare l'insonnia, tipico della medicina classica, rischia di addormentare sempre di più i meccanismi naturali che la producono. Noi cerchiamo al contrario di stimolare la loro produzione naturale all'interno dell'organismo stesso. Per patologie come ansia, depressione e insonnia non solo percorriamo strade alternative o sinegiche alle terapie classiche, magari aiutando l'organismo a disintossicarsi e a proteggersi per renderle più efficaci e durature, ma se è possibile anche cercando di comprendere più a fondo i loro meccanismi. In quest'ottica c'è da dire che l'intestino* ha un ruolo centrale in molte patologie. In esso risiede gran parte del sistema immunitario ed è sede di transito di tantissime molecole che, se non "arrestate" in questa sede, causano malattie. Nel caso di ansia, depressione e insonnia dobbiamo porre l'attenzione sulla serotonina che è il mediatore del sistema nervoso e che in queste patologie è indispensabile mantenere ad un certo livello. Essa viene prodotta in gran parte dall'intestino le cui membrane lipidiche in caso di infiammazione diventano viscose e quindi non permeabili alla serotonina stessa. Questo significa che riducendosi il suo passaggio, essa non viene agganciata dalle piastrine nel sangue per essere poi trasportata dal sistema nervoso centrale al cervello per svolgere regolarmente le sue funzioni. Ecco dunque perché abbiamo inserito proprio tra le terapie cardine dell'ansia e della depressione la pulizia intestinale. A questa affianchiamo l'agopuntura per il suo ruolo di equilibrante di tutte le strutture. Il suo meccanismo d'azione riesce a ricreare uno stato di equilibrio nell'organismo in cui tutto funziona bene, dal sistema immunitario a quello nervoso, a quello ormonale. Un'altra terapia utile è l'omotossicologia che presenta una certa efficacia nel controllo dei sintomi principali e utile si rivela anche l'utilizzo dei minerali il cui equilbrio nel nostro organismo è fondamentale. Ci sono minerali come il Litio che, se usati ad alto dosaggio, possono indurre ad un blocco del sistema nervoso, ma che se usati a dosaggio molto bassi, come l'oligoterapia francese e russa suggeriscono, possono avere azioni di nutrimento e sostegno sul sistema nervoso. Ancora una volta appare evidente che una strategia sinergica fra diverse terapie può arrivare laddove un singolo approccio non è in grado arrivare. In particolare quello classico che si muove molto spesso in una sola direzione ed è sempre mirato sul sintomo e non sulla causa. * In questo senso gli studi del professor Cocchi dell'università di Bologna sull'intestino sono estremamente interessanti.