Da quando, negli anni ’50 e ’60, Catherine Kousmine, medico e ricercatrice di origine russa naturalizzata svizzera, morta qualche anno fa, cominciò a curare numerose malattie degenerative con un particolare regime dietetico e supplementi vitaminici, sempre più persone sofferenti di sclerosi multipla si sono affidate a questo tipo di cure.
E
non sono mancati i casi di remissione più o meno definitiva della malattia,
documentata anche dalle immagini cerebrali di Risonanza Magnetica. Fino
ad ora però nessuno ha dato la dimostrazione dell’efficacia di questo metodo
terapeutico nell’unico modo che la scienza riconosce e cioè con uno studio
controllato.
Adesso
ci prova la Regione Umbria che, con Deliberazione di Giunta n° 4696/1998,
ha raccolto una proposta in tal senso dell’Associazione Pro.me.te.o. (con
una larga presenza di pazienti di sclerosi multipla) decidendo di finanziare
uno studio controllato. Il comitato incaricato di portare avanti lo studio
( composto da Vincenzo Gallai, direttore della clinica neurologica dell’Università
di Perugia, Gianni Barro, epidemiologo della regione, Renzo Ricci, presidente
dell’associazione Pro.me.te.o.) ha perfezionato i criteri e le modalità
di reclutamento dei pazienti.
Lo
studio durerà due anni e si articolerà in due gruppi di 40 pazienti l’uno.
Un gruppo verrà trattato con la terapia standard ( interferore – beta e
cortisone) e l’altro invece senza farmaci, ma con un’alimentazione secondo
il metodo Kousmine e integratori vitaminici.
Sia
il gruppo in trattamento “naturale” che il gruppo di controllo verranno
attentamente seguiti dalla Clinica Neurologica perugina con una batteria
di esami molto ampia: dalla Risonanza Magnetica ( per controllare l’evoluzione
delle lesioni cerebrali ) ad esami di valutazione del sistema immunitario
sofisticati e in linea con la ricerca internazionale. Al tempo stesso il
laboratorio di invecchiamento cellulare dell’IDI Farmaceutici di Pomezia,
diretto dal biochimico Siro Passi, studierà lo stato dello “stress ossidativi
cellulare” ( e cioè la produzione di radicali liberi) in tutti i partecipanti
allo studio e fornirà gratuitamente al gruppo in trattamento le vitamine
antiossidanti (vitamina E e Ubichinolo) utili a contrastare l’eccesso di
radicali liberi.
Il
metodo Kousmine si basa su una alimentazione che esclude carne rossa, latte
e derivati, mentre fa un largo uso di cereali integrali e legumi. Per favorire
una adesione larga ed effettiva alla terapia naturale, l’Associazione Pro.me.te.o.
organizzerà: 1) un negozio dove potersi fornire di prodotti biologici sicuri;
2) conferenze di illustrazione dei presupposti scientifici della sperimentazione;
3) corsi di cucina per la preparazione di pasti; 4) corsi per apprendere
tecniche di rilassamento e di concentrazione al fine di aumentare l’adesione
al progetto e ridurre le perdite.
Nel
centro “Essere” di Perugia, con l’assistenza del medico agopuntore Massimo
Roia, verrà praticato a tutti i membri del gruppo sperimentale un digiuno
iniziale per favorire la disintossicazione dell’organismo.
Quali
sono i presupposti scientifici di questa sperimentazione? Per 30 anni si
è cercato il virus che secondo alcuni sarebbe l’origine della sclerosi:
non si trovato ormai e nessuno lo cerca più. Nell’ultimo decennio ha preso
molto piede l’ipotesi genetica, ma studi approfonditi hanno dimostrato che
la genetica al massimo conferisce una suscettibilità ad ammalarsi.
Ma
per ammalarsi c’è bisogno di un fattore ambientale che colpisce i predisposti:
una alimentazione ricca di saturi (carne rossa e latticini) può essere questo
fattore scatenante. Del resto è un dato di fatto che la malattia è esplosa
in questo secolo ( che è caratterizzato da una dieta molto più “grassa”
di quella del secolo scorso) e che la sua diffusione è massima nel nord
America e nel nord Europa ( dieta ricca di carne rossa, burro, formaggi)
mentre è minima scendendo verso Sud ( abbondanza di vegetali e cereali).
L’augurio è
che da Perugia vengano risultati che contribuiscano a far luce sulle cause
di questa misteriosa malattia e che soprattutto migliorino la terapia che
è ancora, purtroppo, di modesta efficacia.