C’è chi ha digiunato per due
settimane, chi per 30 giorni, qualcuno perfino per 40. Scene da “Sette chili
in sette giorni”? niente affatto. Tutti hanno continuato a condurre una vita
perfettamente normale, a lavorare, uscire e fare sport. Incredibile? Forse,
se si sottovalutano le enormi potenzialità del nostro organismo. “Attraverso
il digiuno – spiega Massimo Roia, medico omeopata – il nostro corpo elimina
tossine e radicali liberi. Le cellule si rigenerano e si attivano veri e propri
meccanismi di autoriparazione. Basta osservare gli animali che, quando stanno
male, si appartano e smettono di mangiare. Il principio è lo stesso”.
Parte dall’Umbria la riscoperta
della medicina naturale, il cui segreto è racchiuso in due parole: digiuno
e agopuntura.
“Sono membro dell’Accademia
di medicina tradizionale di Pechino e collaboro anche con l’Università di
Mosca. – continua Roia – il nostro centro base si trova a Perugia, ma ne abbiamo
altri in Sardegna, a San Sepolcro, all’ Università di Chieti ed in Grecia
ed Atene”.
In passato, il concetto di digiuno
veniva associato a pratiche religiose, come forma di purificazione del corpo
e dello spirito. In alcune popolazioni nordamericane, ad esempio, i guerrieri
prima di una battaglia si rifugiavano nella solitudine delle foreste e digiunavano
per giorni, in attesa di entrare in contatto con il divino.
<<Dal digiuno come tecnica
associata solo a manifestazioni religiose, si è passati a considerarlo anche
un importante strumento medico. Agli inizi degli anni ’90, a Palazzo Montecitorio
a Roma, si è svolto un congresso dal titolo “Digiuno, come salvarsi la vita”.
Oggi, infatti, anche a causa dell’inquinamento o del fatto che si tenda a
mangiare troppo, questa pratica sta acquistando un rilievo sempre maggiore>>.
Alla terapia del digiuno si
accompagna l’agopuntura che, dice Roia, << consente di regolare i flussi
elettrici dell’organismo, in modo da controllare fenomeni come il mal di testa
che possono accompagnarsi ad un digiuno prolungato, basato sulla sola assunzione
di moltissima acqua. Al massimo qualche tisana, ma senza ricorrere a spremute
o ad altri liquidi calorici>>.
Quali sono i benefici di questa
terapia?
<<L’effetto più importante
è rappresentato dell’eliminazione delle tossine dal nostro organismo. Le nostre
cellule recuperano potenzialità che avevano perso. In pazienti ultra 70enni,
ad esempio, dopo un mese di digiuno, c’è stato un vero e proprio ringiovanimento
cellulare, da non confondere con l’elisir
della giovinezza. Altre persone hanno avuto benefici a livello di capacità
cardiache, alcune donne con problemi mestruali hanno riacquistato regolarità
nel ciclo. L’elemento più interessante, però, è il fatto che così facendo,
si possono scoprire risorse del nostro organismo che normalmente non vengono
utilizzate. C’è stato chi, ad esempio, dopo il periodo di digiuno e l’agopuntura
riusciva a fare 70 vasche a nuoto. Una volta è stato in terapia un cuoco,
che continuando tranquillamente a fare il proprio mestiere, ha resistito per
30 giorni>>.
Impossibile parlare di digiuno
senza pensare alla dieta. <<E’ vero, all’inizio la maggior parte delle
persone che chiedevano di essere sottoposte a questa pratica, erano donne
che volevano perdere peso. Oggi, si rivolgono ai nostri centri anche pazienti
affetti da malattie gravi, come diabete o sclerosi multipla>>.
Molte, ovviamente, le donne
che, mosse dal desiderio di non fare più a pugni con la bilancia, sono attirate
da una pratica che, dice Roia, << spaventa e incuriosisce al tempo stesso>>.
Per
dirla con parole moderne, insomma, <<digiuno e agopuntura consentono
di “resettare” il nostro organismo, allo stesso modo di come si fa con un
computer>>.