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Guarire con digiuno e agopuntura

 

Di Nicola Mucci

 


C’è chi ha digiunato per due settimane, chi per 30 giorni, qualcuno perfino per 40. Scene da “Sette chili in sette giorni”? niente affatto. Tutti hanno continuato a condurre una vita perfettamente normale, a lavorare, uscire e fare sport. Incredibile? Forse, se si sottovalutano le enormi potenzialità del nostro organismo. “Attraverso il digiuno – spiega Massimo Roia, medico omeopata – il nostro corpo elimina tossine e radicali liberi. Le cellule si rigenerano e si attivano veri e propri meccanismi di autoriparazione. Basta osservare gli animali che, quando stanno male, si appartano e smettono di mangiare. Il principio è lo stesso”.

Parte dall’Umbria la riscoperta della medicina naturale, il cui segreto è racchiuso in due parole: digiuno e agopuntura.

“Sono membro dell’Accademia di medicina tradizionale di Pechino e collaboro anche con l’Università di Mosca. – continua Roia – il nostro centro base si trova a Perugia, ma ne abbiamo altri in Sardegna, a San Sepolcro, all’ Università di Chieti ed in Grecia ed Atene”.

In passato, il concetto di digiuno veniva associato a pratiche religiose, come forma di purificazione del corpo e dello spirito. In alcune popolazioni nordamericane, ad esempio, i guerrieri prima di una battaglia si rifugiavano nella solitudine delle foreste e digiunavano per giorni, in attesa di entrare in contatto con il divino.

<<Dal digiuno come tecnica associata solo a manifestazioni religiose, si è passati a considerarlo anche un importante strumento medico. Agli inizi degli anni ’90, a Palazzo Montecitorio a Roma, si è svolto un congresso dal titolo “Digiuno, come salvarsi la vita”. Oggi, infatti, anche a causa dell’inquinamento o del fatto che si tenda a mangiare troppo, questa pratica sta acquistando un rilievo sempre maggiore>>.

Alla terapia del digiuno si accompagna l’agopuntura che, dice Roia, << consente di regolare i flussi elettrici dell’organismo, in modo da controllare fenomeni come il mal di testa che possono accompagnarsi ad un digiuno prolungato, basato sulla sola assunzione di moltissima acqua. Al massimo qualche tisana, ma senza ricorrere a spremute o ad altri liquidi calorici>>.

Quali sono i benefici di questa terapia?

<<L’effetto più importante è rappresentato dell’eliminazione delle tossine dal nostro organismo. Le nostre cellule recuperano potenzialità che avevano perso. In pazienti ultra 70enni, ad esempio, dopo un mese di digiuno, c’è stato un vero e proprio ringiovanimento cellulare,  da non confondere con l’elisir della giovinezza. Altre persone hanno avuto benefici a livello di capacità cardiache, alcune donne con problemi mestruali hanno riacquistato regolarità nel ciclo. L’elemento più interessante, però, è il fatto che così facendo, si possono scoprire risorse del nostro organismo che normalmente non vengono utilizzate. C’è stato chi, ad esempio, dopo il periodo di digiuno e l’agopuntura riusciva a fare 70 vasche a nuoto. Una volta è stato in terapia un cuoco, che continuando tranquillamente a fare il proprio mestiere, ha resistito per 30 giorni>>.

Impossibile parlare di digiuno senza pensare alla dieta. <<E’ vero, all’inizio la maggior parte delle persone che chiedevano di essere sottoposte a questa pratica, erano donne che volevano perdere peso. Oggi, si rivolgono ai nostri centri anche pazienti affetti da malattie gravi, come diabete o sclerosi multipla>>.

Molte, ovviamente, le donne che, mosse dal desiderio di non fare più a pugni con la bilancia, sono attirate da una pratica che, dice Roia, << spaventa e incuriosisce al tempo stesso>>.

Per dirla con parole moderne, insomma, <<digiuno e agopuntura consentono di “resettare” il nostro organismo, allo stesso modo di come si fa con un computer>>.

 

 

Il Messaggero 09/12/2000