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PREVENIRE E CURARE CON IL DIGIUNO.

Un meccanismo/Una metodologia/Una terapia naturale dalle straordinarie potenzialità per la guarigione di ogni tipo di patologia.

 

 

È un momento particolarmente difficile per la storia dell'uomo in cui dopo aver conquistato tutta la terra, ha trovato in se stesso un avversario in grado di sconfiggerlo.

Ebbene, è proprio in questo momento che c'è bisogno di affrontare i problemi con un approccio naturale che sappia salvaguardare davvero l'uomo e la terra in cui vive. L'obiettivo di questo libro è di indicare nel digiuno una nuova e naturale strada terapeutica dalle straordinarie potenzialità per le più divrerse patologie. Il digiuno è infatti la reazione naturale che qualsiasi essere vivente adotta nei momenti in cui è in grande difficoltà, o addirittura in pericolo di vita, e che stimola l’organismo a reagire ed ad autocurarsi con la maggior forza possibile.

A causa di un ambiente sempre più compromesso la situazione delle patologie umane sta manifestando oggi effetti inquietanti, come per esempio la presenza di bambini affetti da S.M. a cinque anni  e dati ufficiali che parlano del 50% di nuove diagnosi sotto i 16 anni, per non parlare dei casi sempre più frequenti di oncologia pediatrica. Tutto questo deve spingerci a cercare in noi stessi un modo per salvaguardarci, superando l'ostilità di chi ha interessi economici in gioco e ci costringe per questo a percorrere sempre e solo le stesse strade. All’inizio dei miei studi ero alla ricerca di terapie per anziani, bambini, donne in gravidanza o persone particolarmente debilitate e non in grado di sopportare interventi chirurgici o terapie chimiche troppo  invasive. Da qui lo studio dell’agopuntura, dell’omeopatia, dell’oligoterapia, dell’iridologia. A queste discipline si è aggiunto il digiuno come terapia straordinariamente efficace* per prevenire e curare ogni tipo di patologia. Da oltre 20 anni, applicando in sinergia questo "pool" di discipline, io ed il team con cui lavoro, otteniamo risultati significativi combinando queste discipline naturali tra loro con possibilità non attuabili con i rimedi chimici, spesso troppo tossici anche se necessari. Sarebbe anzi quanto mai opportuno che, quando siamo costretti  ad usarli, ci preoccupassimo di limitarne i danni. Come nel caso, per esempio, dei malati di tumore che il nostro team segue e ai quali, accanto alle terapie classiche, affianchiamo il nostro “pool” di discipline naturali per ottenere una miglior efficacia delle cure tradizionali riducendone l’effetto dannoso legato alla tossicità e rafforzando contemporaneamente il sistema immunitario, cosa non possibile ai rimedi chimici. Il digiuno rappresenta l’apice di questo "pool" di discipline e se fosse possibile inserirlo nei protocolli delle cliniche universitarie e negli ospedali si potrebbero monitorare e trattare pazienti gravi allettati, si potrebbero studiare le modifiche biochimiche della guarigione con la creazione di nuovi farmaci o l'ottimizzazione di quelli in uso, si migliorerebbe la comprensione della fisiologia umana e le sue potenzialità latenti. Soprattutto comunque si darebbe una nuova concreta speranza a coloro che ritenevano di non averne più. Il tutto con un non trascurabile risparmio economico. Il mio è un invito dunque a chiunque leggerà questo studio/libro di non accettarlo a scatola chiusa, ma nemmeno di negarlo aprioristicamente. Anche nella terapia del digiuno non mancano punti interrogativi e delusioni, ma ciò non toglie che la buona percentuale di successi ottenuti non ci obblighi a proseguire sulla strada intrapresa.

 

* Argomento già esplorato in una proposta di legge del 1991 nell’ambito di un congresso, svoltosi a Montecitorio ed organizzato da Rene Andreani, in cui si era radunato il meglio della medicina nazionale ed internazionale e che si intitolava : “il digiuno, come salvarsi la vita”