MENOPAUSA
Il trattamento
dei disturbi legati ai cambiamenti degli equilibri ormonali nel corpo e mente
della donna nella fase che noi chiamiamo “menopausa” è sicuramente
più affidabile se effettuato con metodi che non prevedano somministrazione
di ormoni. Oltre infatti ad essere implicati in meccanismi che facilitano
in qualche modo l’insorgenza dei tumori maligni al seno, motivo questo già
sufficiente a consigliarci la massima prudenza nel loro impiego, sappiamo
che il cervello regola, modula la produzione degli ormoni con centinaia di
milioni di operazioni al secondo (pare fino a 5 miliardi) e quindi in maniera
inimitabile, impossibile da realizzare con i mezzi attuali che la scienza
mette a nostra disposizione. Dobbiamo poi pensare che tutti gli ormoni sono
“gestiti” in equilibrio dinamico tra di loro, un po’ come un castello di carte
delicato e difficile da maneggiare, e siccome ancora non sappiamo quanti e
quali ormoni sono presenti ed attivi nel nostro corpo è facile capire
perché non possiamo sperare di averne il controllo.
Grazie all’azione modulatrice naturale che l’agopuntura è in grado
di promuovere si può riuscire a “controllare” questo delicato momento
di passaggio in modo da ridurre inizialmente e quindi ad eliminare i disturbi
e le reazioni, fastidiose per chi le deve subire , del corpo-mente. Inoltre
con una specifica combinazione degli oligoelementi Cobalto e Silicio, somministrati
alternativamente secondo i dettami della scuola di medicina dell’ex Unione
Sovietica, è possibile sia prevenire che fa regredire la demineralizzazione
dello scheletro (osteoporosi) entro i limiti fisiologici.
Come facciamo di regola nel trattamento di tutte le patologie usiamo in sinergia
con l’agopuntura, oltre alla suddetta oligoterapia, anche l’omotossicologia
(vedi paragrafo relativo) per un effetto più rapido e completo. Solo
in casi eccezionali ricorriamo all’uso della fitoterapia per brevi periodi.
Infatti alcune piante contengono sostanze chiamate fitoestrogeni e fitoprogestinici
che, come dice il loro nome, assomigliano biochimicamente agli ormoni femminili
e quindi possono essere usati come loro sostituti. L’uso di queste sostanze
è molto meno aggressivo , e quindi potenzialmente meno pericoloso,
rispetto alla terapia sostitutiva convenzionale.